Una corrispondenza epistolare tra due amiche, Marisa e Emma, diventa il telaio per la tessitura di racconti di vite diverse, riunite in una stessa tela. Ordito e trama, con l’ausilio di lane colorate, formano figure dotate di intrecci di senso alla stregua di quanto accade nella vita: l’autentica personalità di ogni individuo deriva dalle relazioni con gli altri. Senza il loro sostegno, le aspirazioni individuali, sopite o lasciate in solitudine, non riuscirebbero a maturare. In altri volti, appena accennati qua e là sulla tela, il disegno rimane a sé stante e si staglia nel bianco dello sfondo in attesa di essere raggiunto da fili colorati capaci di ricomporre le singole presenze nello stesso quadro. Si tratta di vite “di carta”, per via della loro fragilità esistenziale. Vite reali o immaginarie che si intrecciano nel bisogno di Marisa di interloquire con Emma. Ogni mente ha bisogno di un cuore in ascolto, di un alter ego che dia il riscontro atteso.