Tanka del viandante
I confini sono i connotati dell’ordine diabolico che sancisce la rivalità omicida come tratto immarcescibile della coesistenza dei diversi gruppi umani. Ma i confini sono invisibili poiché introducono differenze e discontinuità prive di qualsiasi oggettività e ragion d’essere. Il confine innalza una barriera di distinzione che mira a giustificare la separazione e la contrapposizione, come pure la connotazione della mobilità naturale degli esseri umani, di homo migrans, come invasione, intrusione, immigrazione clandestina. Così i confini predispongono la criminalizzazione del diritto degli esseri umani a spostarsi, a muoversi liberamente sul pianeta. Camminare è l’azione più naturale e salutare degli esseri umani, secondo una tradizione medica millenaria e ripresa da Rousseau e Nietzsche, ma andare oltreconfine espone a possibili, inattese rappresaglie.
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