Il momento cruciale
Cogliere un personaggio in un momento particolarissimo della sua vita è sicuramente un buon punto di partenza per un romanzo. Sotto questo punto di vista il protagonista di Oltre la linea ha tutte le carte in regola per offrire spunti di trama e drammaticità di eventi. Lo stesso momento storico in cui i fatti sono collocati complica le difficoltà materiali ed esistenziali che il protagonista si ritrova costretto ad affrontare.
Francesco è in quel cruciale momento di una vita in cui può verificarsi sia un insopprimibile desiderio e istinto di rinascita sia, di pari passo o in alternativa, un pensiero di decadenza e abbandono che annichilisce ogni altro impulso e sentimento. La malattia improvvisa che lo ha colpito e alla quale è riuscito a sopravvivere per le circostanze del caso, come lui stesso ammette e specifica, rappresenta un verosimile snodo per entrambi gli atteggiamenti della mente e dello spirito, anche se in lui sembra prevalere il secondo, vale a dire la preoccupazione, la spossatezza, l'annientamento fisico e morale.
È questo, in fondo, ciò che sostanzialmente comunica nelle confessioni registrate al cellulare, come un messaggio segreto affidato a un tipico strumento dei nostri giorni, quasi fosse una moderna e tecnologica bottiglia che di quel messaggio renderà partecipe chi la troverà. E che nel frattempo si rivolge aldestinatario principale, il lettore.
Del resto, è nel coinvolgimento di quest'ultimo che ogni opera gioca la partita del suo giungere a segno, del suo effetto concreto. Nell'analizzare le caratteristiche di Oltre la linea come romanzo, non c'è dubbio che tra le prime a saltare all'occhio via sia, dal punto di vista della forma narrativa, una evidente agilità di scrittura. Nessun appesantimento verbale, la scorrevolezza del racconto non paga mai lo scotto che talvolta pagano le narrazioni che affidano buona parte di sé alle riflessioni e alle introspezioni, sotto forma di eccessive puntualizzazioni o articolazioni nelle frasi. Anche nel momento in cui tali introspezioni prendono ampio spazio, le frasi restano agili e veloci, e questo non può che essere un buon viatico di lettura. Una malattia personale, intima, mentre fuori imperversa la “peste” che ha posto il mondo in una situazione analogamente drammatica, costringendolo a concedere minore attenzione e cure a ogni altra patologia che non attenga direttamente alla collettiva e al pericolo incombente. Due pesti, dunque, una privata e una che sta dilagando intorno, e che non può che ricordarci, nella diversità dei tempi e dei luoghi, certi romanzi che su questo cliché hanno giocato con gran fortuna di esiti. Un dato di partenza sicuramente suggestivo, non c'è dubbio.