“Il direttore di Vita Trentina Diego Andreatta firma la recensione di Oltre la Linea”

“Il direttore di Vita Trentina Diego Andreatta firma la recensione di Oltre la Linea”

“Il direttore di Vita Trentina Diego Andreatta firma la recensione di Oltre la Linea”

«Un cuore fragile che gioca a nascondino con la vita»: così Vita Trentina, per la penna del direttore Diego Andreatta, racconta Oltre la Linea, il nuovo romanzo di Paolo Pardini. Una storia che intreccia le montagne della Grande Guerra e le ferite ancora vive della pandemia, per regalare ai lettori un viaggio intenso tra memoria, dolore e rinascita.

IL PROFONDO ROMANZO DEL GIORNALISTA SCRITTORE PAOLO PARDINI, TRENTINO D'ADOZIONE

Inviato sui fronti del Covid e di guerra 

di Diego Andreatta 

Dopo Ombre russe, Paolo Pardini nel suo nuovo romanzo Oltre la Linea per le Edizioni del Faro libera ancora la sua passione irrefrenabile e sincera per le storie di vita. Un'opera matura, ponderosa, intrigante, probabilmente anche sofferta, perché gli spunti autobiografici (la malattia del protagonista Francesco, le indagini nella storia locale...) rendono credibile una parabola esistenziale in cui molti lettori si possono ritrovare.

Quella di un uomo "miracolato" che si pone in ricerca di una verità rimasta sepolta per circa un secolo. La sua vera scoperta saranno i valori più preziosi distillati da una vita intensa e sofferta: la salute, l'amicizia, gli affetti, i conflitti, la convivenza...

Un'esplorazione affettiva e psicologica (con qualche suggestiva incursione nel terreno delle neuroscienze) che è soprattutto spirituale, fortemente ancorata in una visione provvidenziale dell'esistenza ma anche continuamente interrogata dal dolore. Centrale, la dimensione dell'anima e del suo "attaccamento" anche dopo la morte, che non è peraltro l'unica linea che siamo chiamati ad attraversare.

Scrittura secca e avvincente, ritmo rapido con efficaci colpi di scena (forse anche troppi), il romanzo conquista per l'inedito collegamento fra due mondi: l'epopea della Prima guerra sui nostri monti e la pandemia di cinque anni fa – così ancora vicina, così tremendamente rimossa – che l'autore riattraversa con coraggio sorprendente.

E con delicata misura, ricorrendo agli attrezzi giornalistici, rispettoso del lutto e riconoscente per le rinascite.

Un "cuore fragile, che giocava a nascondino con la vita", quello del protagonista Francesco, al quale ci si accosta con simpatia, accompagnati dall'esemplare figura del medico Elianou. Un romanzo che insegna a prendersi cura, una delle tante (inascoltate) lezioni della pandemia.

Quando
15 Set. 2025