Un racconto sui doni dello Spirito Santo
Nel tempo di un inverno, Filomena fa i conti con i sette vizi capitali, suoi o di persone che incontra. Un bambino misterioso le parla di sette animali strani per mostrarle, a suo modo, l’esercizio di sette virtù, che possono aiutarla a combattere i vizi. Non senza l’aiuto dello Spirito Santo, che aleggia nel racconto sotto forma di profumo di biscotto, e che Filomena continuerà a cercare anche quando il bambino misterioso non si farà più vedere. Tra le pagine della storia sono incastonati dei numeri e tra le parole semplici del bambino ve ne sono alcune più complesse, che sembrano quasi fuori luogo: il bambino ripete alcuni versi dei salmi, sette salmi, uno per ciascun vizio, virtù e dono dello Spirito. Perché lo Spirito va chiesto e non c’è altra preghiera che quella della Chiesa tutta: i salmi, che racchiudono tutte le sfumature del cuore umano, le richieste, le lodi, le paure, i ringraziamenti. Salmi che accolgono l’uomo in una realtà più grande, che tutta prega con lui e per lui.
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