L’immagine di copertina è un puzzle perché la scrittura del libro è stata l’occasione per collocare al proprio posto fatti ed emozioni di vita, e per raggiungere, infine, la serenità, simbolicamente rappresentata da una sciata liberatoria (da qui il titolo “Sciare nelle nuvole”). Il tassello mancante è il fulcro del libro: la maternità. Il libro nasce dalle riflessioni di una donna a cui è negata la maternità. Fondamentale è stata la scoperta di una malattia che avrebbe potuto essere diagnosticata molto prima e, forse, in tempo utile per porvi rimedio. La trama si articola in una sequenza di brani in cui sono incastonati i concetti di “essere” e “apparire”. Il corpo centrale del libro è un manoscritto dal titolo “Sciare nelle nuvole”, trovato per caso in un mercatino.
“Il quaderno è molto semplice, pare piuttosto il primo oggetto trovato su cui poter esprimere qualcosa che vuole manifestarsi con forza e senza indugio”.
I racconti tratteggiano la figura della donna nella società, il suo ruolo, le sue contraddizioni. Il percorso interiore allontana lentamente la rabbia e il dolore ed, infine, apre alla serenità degli affetti.
“Ogni bambino è un figlio. Ogni anziano è un nonno. Ogni donna è madre. Ogni uomo è padre. La volontà di esserlo è determinante. Lascia la porta aperta alla vita, gli affetti di oggi sono l’eredità che lasci”.
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