Le lettere di Giovanni Corona sono lo specchio fedele della sua anima e, come tali, esse guidano alla comprensione dell’uomo e dello scrittore. I suoi incontri epistolari, nella loro occasionalità e spontaneità, sono sempre animati da spirito di amicizia e costantemente sinceri: mai Corona cede all’adulazione, anzi, usando l’arma dell’ironia, è spesso severo con se stesso e con l’interlocutore, quando occorre rispettare la verità. Il principio di sincerità-verità, che è insieme imperativo morale e canone estetico e a cui Corona ha informato la sua vita e la sua arte, è dunque già presente nel suo epistolario. Da qui, dunque, parte il filo rosso che lega tutta la sua produzione letteraria ed è interessante ritrovare, nella normalità del quotidiano, la sua umanità e la sua poesia.
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