Ecco la bella recensione di Rita Bompadre.
"... I versi ricercano l'esistenza della familiarità e si riappropriano delle espressioni private, quotidiane e semplici, comuni alle confessioni emotive che rivelano il rifugio consolatorio di ogni esperienza ideologica e pratica, tangibile e autobiografica. La diffusione della poesia è la magnetica registrazione esistenziale incisa su materiale resistente all'usura del tempo. La deformazione di visioni concrete e carnali, (una foto, le sigarette, l'autunno) permette di immaginare una licenza onirica e reale, in cui la vita è il passaggio comunicativo di ciò che si scrive con passione e per la propria felicità. La scrittura ipnotica e confidenziale di Daniele Vaienti, è una benevolenza dell'ebbrezza, nella padronanza di un vissuto in cui la tecnica e la battuta serrata ed incisiva decantano un'autonomia sentimentale che tormenta le imprevedibilità e le contraddittorietà degli affetti, gli ostacoli della disperazione nella loro profondità allusiva..." leggi tutto
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