La poesia dei luoghi
Ci sono luoghi che non sono semplicemente luoghi fisici ma luoghi simbolo, come una sorta di traccianti radioattivi che li fanno riconoscere al sangue tra una miriade di altri luoghi. Luoghi che hanno spesso subito l’azione del tempo che ne ha in parte stravolto le primitive fattezze ma non ne ha mutato la natura profonda, non è stato in grado di eradicarne quel “quid” che li rende speciali. Qui non si parla di luoghi – vetrina, di patrimoni dell’umanità che risplendono di una luce di bellezza universale, di bagliori che si riflettono nelle pupille di chiunque ne osservi l’involucro di pietra. Qui si ascolta, tra prosa e poesia, la voce di pietre dimesse, che non hanno avuto prestigiosi maestri comacini a sovrapporle, ma umili maestranze, poveri artigiani che ne hanno forgiato il nucleo incorruttibile, ne hanno plasmato l’imperfetta essenza.