Cleto La Triplice

Cleto La Triplice è un grande amante dello sport. Un triatleta convinto. Un Ironman equilibrato, ma soprattutto lento. Stanco di allenamenti a fianco di fanatici e invasati della triplice disciplina, ha deciso di punirli smascherando in quest’opera vizi e capricci di una categoria intera. Le situazioni descritte non sono di fantasia, ma sono state vissute dall’autore in prima persona e con grande sofferenza.
Grande sostenitore del fatto che questo sport sia splendido purché sotto il vigile controllo di una donna. Il dolore e lo sconforto che negli anni ha riposato negli occhi delle rispettive mogli e compagne dei triatleti trova qui una vendetta.

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Libri: ritratto ironico per 'dura' vita di coppia triatleti (Notiziario Libri) BOLOGNA (Di Nicola Lillo). (ANSA) - BOLOGNA, 4 APR - CLETO LA TRIPLICE, 'IL MIO EX FACEVA L'IRONMAN' (EDIZIONI DEL FARO, PAGINE 86, 12,50 EURO). Il triathlon (nuoto, corsa, bici) è sudore, fatica, rinunce e sacrifici. Sì, soprattutto per le compagne degli atleti che vengono pian piano spodestate nelle priorità, dimenticate finché sono proprio loro a lasciare mariti o fidanzati, che si sentono finalmente soli e liberi di allenarsi. E' quello che racconta Cleto La Triplice nel suo libro 'Il mio ex faceva l'ironman', edito da Del Faro. Un libro agile, divertente e canzonatorio, dedicato a tutte le ex che hanno sopportato le manie dei triatleti. La Triplice - pseudonimo sotto cui si nasconde un professionista bolognese (per evitare ritorsioni in zona cambio, ''non voglio scherzi sulla mia bici'', scrive) - è tutt'ora un triatleta. Nuoto, ciclismo e corsa sono le sue passioni, o meglio fissazioni. Che lo sportivo mette in pratica nell'Ironman, la gara più dura della specialità (3,8 km a nuoto, 180 in bici, e 42 di corsa, il tutto in rapida successione) frutto di mesi di preparazione e sofferenze: diete, allenamenti su allenamenti, rinunce. Il risultato? Restare soli, perché ''nessuna ragazza può sopportare certe tabelle di allenamento''. L'autore nelle quasi cento pagine riporta i sentimenti di chi ha dovuto sobbarcarsi le manie e le diete del triatleta, le cene non più nei ristoranti - luoghi di perdizione - ma a casa di altri appassionati (''fanatici la cui lucidità si è logorata come le loro cartilagini''), la depilazione - spesso immotivata - i tatuaggi a tema triathlon e il pensiero continuo a Kona, nelle Hawaii, dove ogni anno si ritrovano i migliori al mondo per la finale mondiale, la Mecca degli 'uomini di ferro'. Solo un tipo di donna può sopportare tutto questo: la mamma del triatleta. Per le altre non c'è speranza: ''La sua ex ora - spiega l'autore - ha una splendida relazione con un ragioniere con la pancia, ricco e amante dei viaggi comodi in posti esotici. Lei lo ama e lui la ascolta''. Ma una speranza per le mogli 'abbandonate' c'è: l'infortunio. E quindi, consiglia La Triplice alle lettrici, ''dovete cogliere l'attimo! Una piccola pausa dagli allenamenti va usata per fargli riassaporare la vita''. (ANSA). YC9-BS/
Inserita 10 anni fa