Sara Conci

Sara Conci nasce a Trento nel 1988 e scrive da sempre.

Adora viaggiare, stare all'aria aperta e incontrare persone.

'Aspettando te' è la seconda pubblicazione con Edizioni del Faro, dopo 'La forza di una madre' (2021). Tra le sue pubblicazioni: 'Poesie ed oltre' (Albatros; 2023) 'Racconti di un arcobaleno vagabondo' (Macabor; 2018), 'Tutto iniziò un giorno' (La mia creazione; 2012). Per Macabor ha curato 'Un magico e prezioso Natale' (2023). Diversi sono i suoi testi racchiusi in altre sillogi.

Nel 2016, la poesia 'Alla meravigliosa creatura che verrà' merita il 2° posto al "Primo concorso letterario Alto Adige" del Collegio delle Ostetriche. Nel 2018 è premiata al concorso di aforismi “Perle Quotidiane”. 

Propone laboratori di scrittura creativa ed emozionale. Lavora spesso con i bambini, proponendo attività ludico educative perché è convinta che​​​ "per cambiare il mondo bisogna educare i bambini". 

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Una riflessione volta all'educazione, su L'Adige

Oggi, 24.08.2023, su L'Adige, una riflessione sull'educazione al rispetto verso gli altri:

Gentile direttore, 

leggo alquanti commenti di sgomento in merito ai casi di violenza, soprattutto per l'ultimo episodio di stupro in gruppo. Mi permetta, per favore, di lasciare una riflessione: educhiamo i cani ma abbandoniamo i figli in una stanza davanti a uno schermo, senza nemmeno accorgercene! Quanti ragazzi (anche adulti e bambini) vediamo per strada, incollati allo smartphone? Eppure, nessuno dice niente perché questa è la moda, questo è il momento (... di che?), ... però, se si nota un cane legato a un palo, ecco che tutti si preoccupano di dargli da bere.

Dove stiamo andando? Dove vogliamo arrivare? Ecco, forse dovremo chiedercelo prima di indicare la strada ai nostri figli.

Abbiamo voluto abbattere il significato della famiglia, screditandone il valore, mentre in tv si mostrano coppie aperte che si ritengono 'libere' (anche se libero è colui che sa scegliere), tradimenti, e altre storie off limits... e poi pretendiamo che i ragazzi conoscano il rispetto per l'altro?

Cari adulti, cari genitori, stiamo fallendo; rendiamocene conto. Se non ci prendiamo il tempo (anche se costa lavoro e fatica) di stare con i nostri figli; se non smettiamo di lasciarli a sé stessi perché noi dobbiamo correre (dove?), la società si mostrerà sempre più 'malata' e aggressiva. E allora sarà inutile lamentarsi di una responsabilità che non abbiamo voluto prenderci.

 

Grazie mille.

Sara Conci 

 

Inserita 8 mesi fa