Raffaele Di Santo

Raffaele Di Santo è nato e vive a Guardia Sanframondi, borgo medioevale in provincia di Benevento. Laureatosi in filosofia presso l’Università Federico II di Napoli, ha insegnato materie letterarie in vari Istituti Superiori delle provincie di Campobasso, Caserta e Benevento. Da giovane ha lavorato per alcuni anni in Inghilterra. Ha un interesse antico per l’antropologia culturale e una passione non meno remota per la letteratura e la buona musica.

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Presentazione del romanzo "Sei bicchieri" di Raffaele Di Santo

Presentazione di "Sei bicchieri" di Raffaele Di Santo all'Associazione Rosmini di Trento.

L'autore ne parlerà con Giuseppe Colangelo.

Letture a cura di Alfonso Masi.

Sarà possibile collegarsi con zoom.

"...Nella prima pagina, quella che funge quasi da introduzione,
l’autore dice che per realizzare la sua impresa scrittoria
ha scelto come compagni “il vino e la miccia della fantasia”.
Circa il vino sto al gioco e aggiungo che egli ha finito – con sapevole o meno che ne fosse – per riassumere la sostanza di
alcune sentenze greche e latine sulla qualità di quella bevanda.
A partire dalle più antiche, che associavano il vino alla verità
e che solo nel Medioevo hanno assunto la forma più nota
e definitiva (in vino veritas) a quelle che gli attribuivano la
capacità di rallegrare il cuore dell’uomo cacciando via gli affanni
(Orazio: Nunc vino pellite curas; Salmi: Vinum laetificat
cor hominis). Ma non trascurerei un frammento del commediografo
ateniese Cratino (se ne intendeva!) che parlando
di parti poetici o artistici recita testualmente: “Se bevi acqua
non puoi partorire nulla di buono”. Quanto alla “miccia della
fantasia”, egli la ritiene, del tutto a ragione, indispensabile
per accendere, per animare il racconto (“Nel dire, nel raccontare
le cose, per insaporirle ci si arma d’un fiore, di alcuni
sorrisi, di qualche lontano orizzonte”), ben sapendo che senza
di essa non ha senso narrare e si darebbe solo una sciapita
sequela di fatti: “Se vengono meno questi elementi, ci si chiede
a chi possa giovare il nostro dire e a chi potrebbero piacere
queste storie senza scopo e sapore. Provo a insaporirle. Si
può ricamare sui fatti, come una volta si ricamava su lenzuola
e cuscini”...

 

Inserita 1 anno fa