Cristian Zinfolino

Cristian Kosmonavt Zinfolino è nato a La Spezia nel 1986. Laureato in Traduzione e Interpretariato in lingua russa, compie continue ricerche terminologiche e lessicali che portano a sperimentare il suo linguaggio poetico contaminandolo con arti visive e musicali. Dal 2010, performer della Compagnia Ordinesparso di Sarzana. Dal 2017, si affaccia sulla scena della poesia performativa e pubblicato diverse poesie su alcune riviste online come Neutopia e Inutile. Nel 2019 vince il secondo Premio Sinestetica di videopoesia con “Pugno di Mosche” e fonda il due di spoken music Cosmic Queers, con Alessia Cadeddu. Nel 2021 si distingue in numerosi concorsi guadagnandosi il secondo posto per la categoria di poesia orale a Bologna in Lettere con “Pinocchio”; finalista al Premio Guida Gozzano Monti per la categoria Poesia inedita con “Liturgia Italiana” e finalista al Premio Sanesi di poesia e musica con “Compendio di Groenlandia”. Sempre nel 2021, pubblica sulla piattaforma Howphelia la sua prima serie di videopoesie e libro intitolata “Genere Umano”. E possibile trovarlo su Facebook e Instagram come kosmonavt1986.

Ultimi libri

Rassegna stampa

MADE IN URSS di Cristian Zinfolino su Poesia del Nostro Tempo

In esergo a Limonov (Adelphi 2012), uno dei libri più conosciuti di Emmanuel Carrère, è riportata una frase di Vladimir Putin: “Chi vuole restaurare il comunismo è senza cervello. Chi non lo rimpiange è senza cuore”. Si tratta di parole che oggi, nello scenario bellico in Ucraina, risultano cariche di una valenza attuale e contemporanea, se si prende in considerazione la distinzione che emerge da una conversazione tra Fabio Pusterla e Cristiano Poletti. Attuale, perché potrebbero fornire una spiegazione immediata al pubblico a proposito dell’espansionismo della Russia putiniana. Contemporanea, perché inserisce le dinamiche sopra citate all’interno di una spiegazione storiografica: l’espansionismo della Russia putiniana è legittimato dalla volontà di restaurare la memoria di assetti geopolitici del passato. Oltre a questo elemento, la frase colpisce per il cortocircuito semantico che propone: la memoria del passato è contraddittoria. Una contraddizione che è radicata nella definizione degli immaginari, a causa di elementi che potrebbero non essere accettati nel presente. Risulta quindi importante risignificare alcuni elementi del passato per adeguarli alle necessità del presente, e ottenere una legittimazione che nel presente risulta difficile da trovare. Una pratica dettagliatamente descritta da Eric J. Hobsbawn ne L’invenzione della tradizione (Einaudi 2002). Si tratta infine di una sofisticazione della memoria che permette di collegarsi a delle origini pure e “indistinte”, con riferimento alle teorie di Ernesto de Martino, in particolare ne La fine del mondo (Einaudi 2019). [continua a leggere su Poesia del nostro tempo] 

Adriana Cataldo recesisce Cristian Zinfolino in Poesia del nostro tempo.

Inserita 1 anno fa