Paolo Maino

Paolo Maino nasce in una famiglia contadina del sud Italia negli anni Cinquanta. Dopo la morte improvvisa e prematura del padre, suo nonno materno Corrado, “galantuomo” di fine Ottocento, è la figura più importante nell’educazione e la presenza ricorrente nei ricordi della sua infanzia. L’amore per la poesia gli viene trasmessa dal suo maestro elementare che organizzava veri e propri tornei di lirica poetica, con tanto di vincitori e podio, sui versi del Carducci e del Pascoli. Dalla tradizione della terra, invece, riceve in eredità la forza di spirito nel duro lavoro, ma anche la capacità di stupirsi di fronte alle meraviglie del creato, al ritmo delle stagioni, alla bellezza dei colori, agli intensi profumi dell’origano e del finocchio selvatico della Murgia barese. È cresciuto con la pasta fatta in casa della mamma Rosa (orecchiette con cime di rape e sugo di pomodoro fresco). Lavora a Milano, ma dieci anni orsono la sua vita prende una svolta improvvisa: approda all’Isola d’Elba dove conosce la sua attuale compagna e stregato dalla bellezza del limpido azzurro di quel mare, sogna di trasferirsi a vivere per sempre nell’isola fatata di Napoleone.

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