Michele Michelino

Michele Michelino, nato a Casalpusterlengo (LO) nel 1949, è stato operaio nel reparto cavi della ditta Pirelli S.p.A. di Milano (1966-1974), poi nel reparto forgia della ditta Breda Fucine S.p.A. di Sesto San Giovanni (MI) (1976-1997) e dal 1997 al 2007 è stato operaio nel settore manutenzione (elettricista) del Comune di Milano. Presidente del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, è stato fondatore del Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli” di Sesto San Giovanni.

Ultimi libri

Eventi

Manifestazione a Sesto San Giovanni (MI)

In ricordo di tutti i lavoratori e i cittadini assassinati in nome del profitto.
Contro le stragi impunite di lavoratori, le vittime dell’amianto e del profitto scendono in piazza.

Manifestazione a Sesto San Giovanni, Milano

Contro le morti sul lavoro e di malattie professionali, per la sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita.

Anche se ci sarà ancora la zona rossa e divieti o restrizioni da parte di governo e regioni per il coronavirus, come l’anno scorso e come facciamo ogni anno dal 1997, anche quest’anno manifesteremo, portando in piazza la rabbia delle vittime e la determinazione a continuare la lotta contro il capitalismo, un sistema economico-politico - giudiziario e sociale che ogni anno assassina migliaia di lavoratori per il profitto.

Il nostro Comitato ricorderà comunque, nel rispetto delle norme di sicurezza, tutte le vittime del profitto con una manifestazione “statica” permessa in base al DCPM del Ministero dell’Interno del 2.3.2021.

Ci incontreremo quindi alle ore 16 in via Carducci (terreno ex Breda) e deporremo fiori alla lapide posta dagli operai delle fabbriche sestesi nel 1997, con la scritta A PERENNE RICORDO DI TUTTI I LAVORATORI MORTI A CAUSA DELLO SFRUTTAMENTO CAPITALISTA ORA E SEMPRE RESISTENZA, aprile 1997.

Non possiamo più tollerare che l’Italia continui a essere il paese delle stragi operaie e ambientali impunite (ponti che crollano, disastri ambientali, inondazioni, terremoti e altro ancora).

Oggi, accanto alle stragi dovute alla malasanità, ai tumori professionali e ambientali, a tutte le patologie dovute all’inquinamento, si aggiungono le decine di migliaia di vittime del Covid-19 e di una sanità pubblica smantellata negli ultimi anni. Ad esse vanno aggiunte altre vittime del lavoro: infermieri, medici, personale sanitario in genere, che hanno perso la vita per aver dovuto lavorare senza le adeguate protezioni.

Sono passati 29 anni da quando l’Italia ha messo al bando l’amianto, ma siamo ancora uno dei paesi al mondo maggiormente colpiti dall’epidemia di malattie amianto-correlate. Ogni anno le vittime dell’amianto sono circa 6mila: 3600 per tumore polmonare, 600 per asbestosi, 1800 per mesotelioma, un tipo di cancro molto aggressivo che colpisce la pleura e altre membrane.

L’amianto ha ucciso, uccide e continuerà ad uccidere ancora,  perché i tumori che causa (mesotelioma, tumori polmonari, alla laringe, asbestosi, e altri ancora) ci mettono decenni a manifestarsi, e il loro picco è previsto tra il 2025 e il 2030.

In Italia sono ancora circa 370mila le strutture che contengono Eternit: per lo più edifici privati ma anche industriali e pubblici, comprese 2.400 scuole, 1.000 biblioteche e 250 ospedali. Per non parlare della rete idrica: sarebbero 300mila i km di tubature in cui è presente l’asbesto. Si tratta, però, di stime: il censimento dei siti inquinati non è stato completato in tutte le regioni.

L’amianto è responsabile di una strage che avviene nell’indifferenza che, oggi più che mai, diventa complicità. ROMPIAMO IL SILENZIO. BASTA MORTI PER IL PROFITTO.

 Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di lavoro e nel Territorio

 e-mail: cip.mi@tiscali.it           http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com         aprile 2021

Inserita 2 anni fa